La presidente di Aliante, Liana Baroni, è stata intervistata per il Notiziario del Rotary Bologna EST, da tempo sostenitore delle attività di Aliante

Di seguito, l’intervista, e qui il link all’articolo in pdf

TRE ANNI CON IL BOLOGNA EST

Intervista a Liana Baroni, presidente di L’Aliante Onlus

Da ormai tre anni, dall’annata di presidenza di Amos Lambertini e oggi con Luigi Steffanon, siamo sostenitori dell’Associazione L’Aliante, una onlus che da vent’anni opera sul territorio di Bologna e provincia a supporto delle famiglie che hanno tra i loro cari persone con disabilità intellettiva e motoria.

L’Associazione, nata nel 1999 da un’idea di un gruppo di genitori di ragazzi con disabilità, ha come obiettivo primario il raggiungimento dell’autonomia, il rafforzamento delle potenzialità e l’integrazione nel tessuto sociale dei ragazzi. Per due anni di seguito, con Amos Lambertini e Nicola Rizzo, la donazione del Bologna Est ha permesso la realizzazione di un service dedicato all’acquisto di tablet e corsi per avviare l’informatizzazione dei ragazzi.

Durante l’emergenza Covid-19 i giovani disabili, costretti dal lockdown di primavera 2020 a restare in casa e quindi privati di tutti i riferimenti abituali, hanno subito una perdita cognitiva importante. Tutte le attività che avevano la funzione di stimolarli e abbassare il pericolo di comportamenti violenti, autolesionistici o depressivi sono state sospese; anche le famiglie si sono trovate ad affrontare una situazione di enorme difficoltà nella gestione quotidiana.

Per ovviare a questo estraniamento, L’Aliante ha pensato il Progetto Teatrale 2020/21, finalizzato a dar vita a una rappresentazione teatrale con protagonisti 10/12 giovani condotti e preparati in laboratori artistici e di recitazione dall’equipe del Gruppo Elettrogeno (www.gruppoelettrogeno.org/). L’Aliante ci spiega che “con i laboratori artistici si vuole dare voce a chi, a causa della propria disabilità e/o fragilità, non ha la possibilità di esteriorizzare il proprio mondo interiore. Si tratta di un’azione liberatoria capace di infrangere pregiudizi e senso di minorità mettendo in moto risorse insospettabili e infondendo gratificazione e pari dignità”.

Il Bologna Est, con la partecipazione del RC Bologna Valle del Samoggia, ha deciso di continuare a sostenere L’Aliante anche per questa annata, finanziando parzialmente il Progetto Teatrale, di cui il principale sponsor è la Fondazione del Monte di Bologna. Il progetto, nonostante il perdurare della pandemia, si è comunque realizzato.

Nelle parole di Liana Baroni, presidente della onlus, ecco una sintesi di questi tre anni di collaborazione con il Rotary e uno sguardo sul presente e alle prospettive dell’Associazione.

Buonasera e bentrovata signora Baroni. Come sta e come stanno l’Associazione ed i ragazzi?

Bene grazie e bentrovata a Lei. I ragazzi stanno bene protetti all’interno delle loro famiglie e nessuno di loro ha preso il Coronavirus. Ma il problema è proprio questo. Sono rimasti chiusi molti mesi in casa: anche e soprattutto loro soffrono di quell’isolamento che colpisce tutti e che ha fatto scorrazzare liberi per le strade tante persone, non appena ne hanno avuto la possibilità. I ragazzi di Aliante, che sono stati abituati alla visibilità, all’integrazione, ad interagire con la comunità da un momento all’altro sono stati imprigionati senza capire il perché e abbiamo dovuto stare molto attenti per evitare peggioramenti delle loro condizioni psicofisiche.

Ci può ricordare gli esiti del progetto tablet e informatizzazione?

I tablet sono stati acquistati grazie al vostro contributo nel 2019 e subito dopo in collaborazione con l’Aias abbiamo realizzato un corso a cui hanno partecipato alcuni ragazzi. Il corso di informatizzazione ha dato dei risultati sorprendenti e anche persone con disabilità intellettive e comportamentali severe hanno acquisito competenze importanti che poi sono state molto utili durante la pandemia.

Altri ragazzi con disabilità più lievi ora maneggiano il tablet con grande disinvoltura e sono in grado di utilizzare programmi sofisticati (sopra, i ragazzi durante il corso).

Quindi il progetto è stato un vero successo.

E il progetto teatrale 2021 che state realizzando in questi mesi, come procede? Come siete riusciti a realizzarlo, nonostante la pandemia?

Nel mese di giugno 2020 si è avviata l’azione formativa del progetto “Racconto a più voci: teatro e musica di interazione sociale”! Abbiamo intrapreso un nuovo viaggio dopo alcuni mesi dedicati alla progettazione e all’organizzazione del percorso, anche in relazione alle restrizioni emanate dal governo a causa del virus Sars-Cov19. Una situazione complessa che però stiamo affrontando insieme, come una sfida da superare per dare continuità al percorso artistico ormai consolidato da anni e che per l’anno in corso, grazie a chi l’ha sostenuto, potrà evolversi e misurarsi con un nuovo sistema di interazione sociale, attraverso il teatro, la musica e uscite all’aperto, alcune delle quali con un tema, un esperimento teatrale itinerante. Il progetto ha previsto lo svolgimento di un workshop condotto da Martina Palmieri regista di Gruppo Elettrogeno teatro, svolto in remoto e dedicato alla formazione e al confronto con alcune educatrici e educatori che collaborano con Aliante.

Come avete sostenuto e state affrontando tuttora la pandemia?

Il periodo più complesso è stato il lockdown totale della scorsa primavera: le famiglie si sono ritrovate da sole ad affrontare un’emergenza grave con i figli a casa, i centri diurni chiusi e pochissimi aiuti da parte delle istituzioni. L’Aliante è sempre stata anche in quei lunghi mesi un punto di riferimento per tutte le famiglie che avevano bisogno anche solo di un consiglio, un sostegno morale o informazioni per affrontare situazioni difficili in casa.

Ci può raccontare brevemente le attività più recenti dell’Associazione?

Durante la pandemia invece che assistenza domiciliare, l’unico aiuto che ci è stato dato dalle istituzioni è stata qualche ora di educazione digitale. Normalmente sarebbe stato tempo perso (e soldi pubblici buttati) ma i ragazzi che avevano fatto il corso dei tablet sapevano stare seduti (non è da poco per persone con autismo) ad aspettare il collegamento e cercavano di interagire rispondendo alle domande. Uno di loro, con autismo severissimo, ha proseguito imparando la CAA, comunicazione aumentativa alternativa e ora è in grado da solo di accendere e spegnere il tablet, scegliere il programma, fare la lista della spesa o il menu del centro, e stampare il file. Vedete in una delle foto come è attento e immedesimato nel suo ruolo.

Con la sua esperienza e dopo la prova della pandemia, quali sono secondo lei gli interventi necessari da attivare in futuro per aiutare efficacemente i disabili?

Riprendere una politica di aiuto alle famiglie, riaprire i Centri diurni per gli adulti tutti i giorni e non per qualche ora come avviene attualmente e ovviamente la scuola per i più giovani, ascoltare la voce dei genitori, anche tramite le loro associazioni rappresentative, per la loro conoscenza reale dei bisogni e dei punti di forza dei disabili

E quali le prospettive future di Aliante?

Continueremo con il nostro lavoro volontario, che a differenza di altre istituzioni, anche nei mesi della pandemia ha saputo trasformarsi, adeguarsi alle tante difficoltà, ed essere un aiuto prezioso e indispensabile.

Ringrazio la grande famiglia del Rotary, di cui pure io faccio parte (Rotary Area Estense Giulietta Masina di San Giorgio di Piano), che con i suoi service ha saputo essere vicina alla popolazione e una particolare riconoscenza al Bologna Est e al Bologna Valle del Samoggia, anche a nome dei soci di Aliante.”