Aliante, il nuovo presidente Belluomini parla del futuro dell’associazione

Con la scomparsa di Liana Baroni l’associazione L’Aliante rimpiange un grande punto di riferimento. Una persona descritta da tutti coloro che l’hanno conosciuta come una donna di grande intelligenza e di un impegno unico nei confronti delle persone con disabilità mentali e neurodivergenti e dei loro diritti.
Prima di me c’era Liana, una persona straordinaria, di un livello culturale altissimo, che ha saputo dialogare con i livelli più alti delle istituzioni in modo diretto e lo faceva da mamma, e come mamma poteva comprendere più di tutti quali erano i problemi e le necessità”. A parlare è Ulisse Belluomini, il nuovo presidente dell’associazione con sede a Bologna e membro del CUFO. Ulisse venne indicato da Liana Baroni come suo successore quando, ancora in vita, pianificava con grande senso di altruismo il prosieguo delle attività associative. Ma la storia fra Aliante e Ulisse Belluomini è particolare sia per la lunga durata che per lo sviluppo; Ulisse è stato prima un operatore, poi dirigente di una cooperativa e soprattutto un amico che, nel corso di decenni, non ha mai perso il rapporto con quella che si può considerare un’associazione che ha contribuito a fare nascere. “Il mio rapporto con Aliante data un tempo lungo. Ho incontrato Aliante attraverso i figli degli associati, di cui mi prendevo cura nei centri diurni della cooperativa presso cui lavoravo”.
Siamo negli ormai lontani anni ’90. La Cooperativa Attività Sociali si occupava sul territorio di Sasso Marconi (BO) di una ventina di ragazzi. Ulisse, con una vita precedente nell’ambito del teatro a Verona, decide di intraprendere una svolta professionale e per pura casualità, come spesso succede nella vita, durante una conversazione con un’amica viene a conoscenza del mondo dell’educazione sociale e ne è incuriosito. Forse per una propensione verso gli altri, probabilmente per l’indagine sull’essere umano e le sue caratteristiche, anche quelle più fragili, tipiche dell’attore, Ulisse decide di affrontare il mondo della disabilità mentale. “Avevo voglia di cambiare, di fermarmi e provare a ripartire”.

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